VENERDI' SANTO (mattina) - Processione della Addolorata

Il Venerdì Santo è il giorno in cui si commemora la morte di Gesù sulla Croce.
Per i Barresi è la festa che "non si tocca", la quale, anche se con lievi cambiamenti dovuti all'evoluzione dei tempi, è rimasta integra nel suo significato dove fede e folklore riescono a fondersi in una simbiosi inimitabile, che non consente il prevalere di un aspetto sull'altro.
Nella prima mattina del Venerdì Santo, dalla chiesa della Madonna delle Grazie esce la processione dell'Addolorata, tutta vestita di nero in segno di lutto, che percorre le principali vie cittadine in cerca del Figlio, accompagnata per tutto l'itinerario dall'apostolo S. Giovanni.
Il simulacro della Addolorata è collocato su un fercolo portato a spalla da ragazze, mentre S. Giovanni è rappresentato da un gigantesco pupazzo in cartapesta, rivestito di raso celeste, all'interno del quale vi è una persona.
L'uomo che all’interno di questo "santone" regge tutta la sovrastruttura lignea, chiamata "siggitedda" (piccola sedia), che ben si adatta alle spalle dello stesso portatore, lo fa muovere ed andare incontro alla Madonna, disperata per il figlio condannato a morte, per confortarla.
Partecipano alla processione le "monachelle", bambine vestite con abito di raso nero e mantello trapuntato di stelle argentate che rappresentano l' Addolorata.
La processione è seguita dalla banda musicale di Barrafranca che suona marce funebri alle quali si alterna un gruppo di cantori locali che intonano le caratteristiche e lugubri "lamentanze".

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
- Foto a cura di Calogero La Mattina.